I denti cariati sono un vero incubo per chi tiene alla salute e alla bellezza del proprio sorriso. La carie dentale, infatti, è una delle patologie più diffuse a livello mondiale e quando si manifesta nelle sue forme più acute può causare dolori molto forti.
Una questione estetica, quindi, ma anche di benessere fisico. Ecco perché è importante conoscere bene questo “nemico” per imparare a prevenirlo e contrastarlo, anche perché purtroppo, quasi tutti, nel corso della vita, siamo costretti a farci i conti, prima o poi.
In questo articolo analizziamo tutti gli aspetti dei denti cariati: cause, sintomi e possibili cure.
Carie dentale, cos’è e quali sono le cause
Partiamo dalla definizione: la carie rientra nella categoria delle infezioni dentali. Più nello specifico, è una malattia degenerativa che colpisce i tessuti duri del dente.
In una prima fase aggredisce lo smalto e poi la dentina. Se non viene fermata in tempo, però, la carie può raggiungere anche la polpa dentaria e da lì può degenerare in altre patologie. quali pulpite, ascesso, cisti, granuloma, gengivite e piorrea.
Le diverse tipologie di carie dentali: superficiale, cavitata, radicolare e su denti da latte
Finché l’azione distruttiva dei batteri si ferma allo smalto, si parla di carie superficiale, praticamente asintomatica. Quando invece l’aggressione tocca la dentina, magari distruggendola completamente, ci si trova di fronte ad una più grave e dolorosa carie cavitata.
Diverso, invece, è il caso della carie radicolare, così chiamata perché si manifesta vicino alla radice del dente, in prossimità della gengiva, spesso causando una recessione della stessa.
Un discorso a parte lo meritano le carie che si sviluppano durante l’infanzia: il fatto che i denti dei bambini (quelli da latte) siano destinati a cadere induce molti genitori in errore, facendo trascurare loro la necessità di curarle. Di fronte a dentini cariati invece è importante andare quanto prima del dentista.
Il motivo non è il focus di questo articolo, per questo vi rimandiamo qui per scoprire il perché.
Le cause dei denti cariati
Ma da cosa (o da chi) è causata una carie? I principali responsabili dei denti cariati sono i batteri che popolano il cavo orale: si tratta di microrganismi che si trovano naturalmente nella bocca umana e che, in condizioni normali, non provocano alcun danno.
I problemi sorgono quando questi batteri si annidano nella placca e vengono messi in condizione di nutrirsi di residui di alimenti, rimasti attaccati ai denti o negli spazi interdentali. Mangiando tali zuccheri, infatti, liberano lattato, una sostanza particolarmente acida che riesce ad intaccare lo smalto dei denti. È così che si crea un varco che consente ai batteri di penetrare dentro il dente, aggredendo prima la dentina, che è più “debole” dello smalto perché composta da una maggiore percentuale di tessuto organico, e poi la polpa.
I fattori di rischio e l’importanza della prevenzione
Come detto, gli agenti che materialmente provocano la carie sono i batteri. Dare a loro tutta la colpa, però, è sbagliato. I denti cariati, purtroppo, sono frutto di un insieme di cause differenti. Per questo motivo, risultando difficile controllarle tutte, l’arma più efficace per non avere denti cariati è la prevenzione, ovvero una cura attenta dell’igiene orale (e noi abbiamo redatto un articolo ad hoc su come e quante volte lavarsi denti).
Inoltre la carie, come moltissime patologie umane, può essere incentivata anche da fattori genetici. Nello specifico, particolari caratteristiche dello smalto e della dentina possono renderli più facilmente attaccabili e più soggetti alle aggressioni batteriche.
Vediamo quali sono i principali fattori di rischio che possono facilitare il formarsi delle carie sui denti:
Conformazione della bocca e della dentatura
Denti storti o molto spaziati tra di loro possono essere tra le concause delle carie dentali. I residui di cibo, che alimentano l’azione batterica, posso depositarsi più agevolmente e sfuggire al passaggio dello spazzolino.
Caratteristiche della saliva
Visto che l’insorgenza delle carie è strettamente legata al livello di acidità della bocca, la saliva gioca un ruolo da protagonista. Infatti, è suo il compito di mantenere un corretto equilibrio del ph orale, oltre a svolgere una funzione immunitaria. Quindi, se la produzione di saliva si abbassa o questa diventa più acida, le carie trovano terreno fertile per attecchire.
Presenza di placca dentale
La placca è il luogo che fornisce ospitalità e nutrimento ai batteri. Ecco perché è direttamente implicata nelle carie ai denti. Si conferma, quindi, l’importanza di una buona igiene orale, che la rimuova completamente e con attenzione.
Cattive abitudini alimentari
Il consumo eccessivo di alimenti contenenti zuccheri può alterare l’equilibrio acido della bocca e quindi creare un ambiente favorevole a dar vita a denti cariati. È perciò una buona abitudine evitare o moderare il consumo di cibi che favoriscono la carie, come caramelle, dolci e bevande zuccherate. Viceversa, bene venga l’assunzione di alimenti con sali minerali, che rinforzano i denti.
I sintomi delle carie dentali
Come si fa a rendersi conto se si ha una carie? Ci sono dei campanelli d’allarme? La domanda è lecita. Una diagnosi precisa può essere fatta solo da un dentista. Il corpo, però, lancia diversi segnali che possono far sospettare la presenza di denti cariati.
I sintomi della carie più comuni sono:
- mal di denti;
- sensibilità dentale (soprattutto al caldo e al freddo);
- presenza di macchie scure sui denti;
- presenza di fori.
Quando si avvertono sintomi che fanno sospettare l’insorgenza di una carie ai denti è bene rivolgersi tempestivamente al proprio dentista di fiducia. Solo un odontoiatra, infatti, può valutare la gravità della situazione e prendere i dovuti provvedimenti. Non è in alcun modo possibile curare la carie a casa, con improbabili metodi fai da te. Anzi, posticipare la visita odontoiatrica, può solo peggiorare la situazione, perché da tempo all’infezione di muoversi in profondità, continuando a fare danni.
Diagnosi e cura di una carie dentale
Le scelte su come curare la carie dipendono dalle sue caratteristiche e da quanto abbia già aggredito il dente.
Le carie superficiali, quelle che non danno sintomi dolorosi perché ancora circoscritte allo smalto, non richiedono interventi invasivi. Possono essere trattate con del fluoro, che le rende carie secche e quindi innocue.
L’otturazione, invece, è la soluzione più diffusa e conosciuta e si applica quando la carie ha attaccato la dentina senza però raggiungere la polpa. In questo caso, il dentista rimuove la porzione di dente malato, disinfetta l’area e termina otturandola con un materiale particolare. Se il dente risulta particolarmente indebolito si può rendere necessaria la creazione di un restauro protesico.
I progressi tecnologici permettono oggi di offrire delle otturazioni e delle corone esteticamente impeccabili, che non si notano e non rovinano il sorriso.
Se invece la carie si è spinta fino all’estremo, l’unico rimedio possibile per salvare il dente è la devitalizzazione, che comporta la rimozione della polpa e la sua sostituzione con materiali compatibili, sia fisiologicamente che esteticamente.
Infine, l’eventualità di una estrazione del dente in seguito ad una carie è piuttosto remota. È la soluzione estrema, praticata solo quando il dente è irrimediabilmente compromesso e non può essere salvato.
Odontoiatria conservativa, l’importanza di salvare i denti veri
Fin quando possibile, è sempre meglio mantenere “in vita” il dente vero, senza ricorrere ad impianti o ricostruzioni. L’approccio conservativo, quindi, è preferibile, almeno finché garantisce un perfetto funzionamento della dentatura. L’odontoiatria conservativa ha proprio questo scopo, intervenire sulle carie, per rimuoverle e curarle, mantenendo pressoché intatto il dente.
In sintesi: la carie dentale in breve
Definizione
La carie dentale è un’infezione dentale a decorso estremamente lento, innescata dall’attacco di alcuni microorganismi che popolano il cavo orale.
Sintomi
Nei primi stadi, la carie è asintomatica. Quando i batteri si spingono in profondità, il processo carioso dà origine a disturbi come mal di denti, alitosi ed ipersensibilità dentinale.
Complicanze
Una carie non curata può andare incontro a complicanze, quali pulpite, ascesso dentale, cisti dentarie, granuloma dentale, gengivite e piorrea.
Cause
La carie presenta un’origine multifattoriale. Il processo infettivo è causato da fattori esogeni (deposito di placca, alimentazione scorretta, tabagismo) ed endogeni (riduzione della saliva, struttura dei denti).
Fattori di Rischio
Alcuni fattori possono predisporre allo sviluppo di carie. Tra i più degni di nota, si annoverano: età infantile/puberale, sesso femminile, clima umido, gravidanza e scarsa igiene orale.
Tipi di Carie
Esistono molte varianti di carie. Tra le più comuni, ricordiamo: carie acute, croniche, recidivanti, “secche od arrestate”, centrali, senili, carie da radiazioni ionizzanti, da vapori acidi e da lavoratori dello zucchero.
Cura
L’otturazione costituisce il trattamento d’elezione per la cura della carie.
In caso di carie complicate associate a pulpiti o granulomi, è necessario ricorrere a devitalizzazione od apicectomia.
L’estrazione del dente è riservata ai casi di estrema gravità, non risanabili mediante gli interventi appena citati.
Prevenzione
La prevenzione della carie prevede la minuziosa e regolare igiene del cavo orale pluriquotidiana, periodici controlli dal dentista, una detartrasi professionale ogni 6-12 mesi e la sigillazione dei denti molari (non appena i denti da latte cadono per lasciar spazio a quelli permanenti).